Benvenuti al Pigneto, il quartiere trendy della città, dove se non ti compri una birra e un panino è inutile che ci vieni, dato che non c’è neanche una panchina per sederti e fare due chiacchiere con gli amici…
Benvenuti al Pigneto, il quartiere dove la “ex-Casa delle bambole” si trasformerà, per magia, in un nuovo Corviale, otto piani di cemento. Dai cui attici, in cui una stanza, oggi, si affitta a 300 euro a posto letto, sarà possibile godere di uno splendido panorama su quello che fu il quartiere del povero Accattone.
Benvenuti al Pigneto, dove un’antica fabbrica, la ex-Serono, si trasforma in castello: un mega albergo di lusso per uomini nati con la camicia, giacca e cravatta di seta; una sala convegni con annesso parcheggio per cittadini-macchina; e tanti appartamenti venduti al modico prezzo di parecchie centinaia di migliaia di euro.
Un affare che vale milioni. In cambio del quale, per i comuni mortali, restano cinque stanze, a piano terra, in via del Pigneto 22 e destinate, secondo il Contratto di quartiere del 2002, a diventare una Casa del municipio, una “urban center”, un luogo aperto per chi al Pigneto ci vive veramente.
Se gli spazi privati si moltiplicano a vista d’occhio, però, l’unico spazio pubblico che resta è inaccessibile. Perché per raggiungerlo bisogna passare da un cortile privato.E i privati non vogliono che altri tolgano loro lo spazio vitale. Da oggi decidono i condomini e non sarà più possibile per le associazioni del quartiere organizzarvi iniziative.
Nel quartiere venduto ai privati, può accadere che qualcuno impedisca l’ingresso e l’uso di uno spazio pubblico. “Concesso” a tutti noi in cambio di una speculazione milionaria. E può accadere che il Municipio, dinanzi a ciò, non muova un dito anzi, sembra sottostare, convocando un consiglio straordinario sul decoro e la vivibilità del Pigneto lontano dall’Isola, a via De Magistris, invece che nei locali dell’ex Serono, deputati a questo scopo.
Nel quartiere della speculazione, d’altronde, può succedere di tutto. Che i soldi destinati alle opere pubbliche e versati dai privati in cambio di generosi cambi di destinazione e licenze edificatorie rimangano inutilizzati (come nell’isola pedonale dove si attendono, ormai da mesi, i lavori per l’arredo urbano e l’istallazione di bagni pubblici) o vengono spesi male e con pochi controlli sulla qualità delle messe in opera. Tutto con soldi pubblici, cioè nostri.
Mentre un fiume di denaro sonante scivola sul Pigneto, può anche accadere che chiudano i nidi di piazza dei Condottieri e via Isidoro di Carace per lavori mai realmente iniziati. Lasciando centinaia di famiglie a dover sborsare ai privati migliaia di euro. Così come le centinaia di famiglie sotto sfratto perchè sulla casa bisogna far soldi.
Per un soffio, invece, siamo riusciti ad impedire che l’ex-Snia di via Prenestina venisse inondata da 10mila metri cubi di cemento, una volgare speculazione giustificata dai mondiali di nuoto. In quello spazio, invece, vorremo subito il “Parco delle energie”, un polmone verde aperto a tutti, di cui il quartiere ha immenso bisogno.
Noi vogliamo progettare un quartiere diverso. Sottratto all’inondazione di birra, riconsegnato alla cultura e al diritto di tutti gli abitanti di dormire, lavorare, passeggiare, divertirsi. Sottratto agli interessi meschini di piccoli e grandi speculatori. Un quartiere che viva di giorno, per piccoli e anziani, come di notte, per i giovani. Un quartiere che rispetta i vecchi abitanti e accoglie immigrati, nuove famiglie, studenti. Senza però rubar loro il futuro con affitti e mutui inaccessibili.
Proviamo a riprogettarlo insieme, il nostro Pigneto.
Assemblea Pubblica Venerdì 17 luglio ore 19.30 – Piazza del Pigneto –
Durante la manifestazione saranno presenti due postazioni della Regione Lazio per poter partecipare, esprimendo 5 preferenze, al bilancio 2010 della regione.
Il Comitato di Quartiere Pigneto – Prenestino